Attraverso una ricostruzione storica e un'analisi mirata il libro traccia il percorso dei luoghi della morte e delle sue rappresentazioni fino ad arrivare al momento presente in cui contemporaneamente dobbiamo ammettere che la nostra società ha dimenticato i morenti e i morti, cui sembra incapace di dare una collocazione simbolica e fisica che non sia caratterizzato da un allontanamento. I media e le nuove istituzioni, tra cui gli hospice, sono gli strumenti attraverso cui questo allontanamento dei morti dalle nostre case e dalle nostre vite si realizza, quasi a proteggerci, a "schermarci", da un'eventuale contaminazione mortale che potrebbe diffondersi, assalirci, renderci tristi, dirci che siamo limitati e interrompere per sempre il nostro cammino verso il perseguimento della felicità; cammino iniziato, per l'appunto, insieme al tentativo di negazione della morte stessa e continuamente rafforzato attraverso il processo di individualizzazione che mal sopporta i tempi e le fermate obbligatorie che la morte ci impone.