Le Immagini raccontano sessantaquattro pitture che adornavano il portico di una villa nei pressi di Napoli. Filostrato le descrive e le interpreta per un gruppo di giovani ascoltatori fondando nella letteratura occidentale il genere dell'ékphrasis, e inventando la forma del museo letterario. La descrizione coglie la verità della pittura, frutto della sapienza dell'artista e obbligatoria palestra per il poeta e per il retore. Reinterpretate da Goethe e recuperate da innumerevoli pittori, le eikones mettono in scena l'eterno confronto tra parola ed immagine. L'opera è corredata da apparati esegetici e critici di Andrea L. Carbone, arricchita da un percorso iconografico e completata da un saggio di Michele Cometa che mette in luce la fondamentale rilevanza del testo per le moderne indagini della cultura visuale.