Imago Urbis indaga la complessità urbana e il rapporto esistente tra la città e gli uomini, i segni dell'abitare umano e come questi subiscano processi di riproposizione del proprio sé fino a perdere definitivamente la propria identità. Mostra il rapporto che esiste tra la città e la sua immagine, la sua rappresentazione e più precisamente, la rappresentazione della città attraverso fotografie, riflessi, disegni o modelli che all'interno della città stessa, costituiscono una sorta di doppio paesaggio, generano una seconda città, immagine della prima. Questo doppio paesaggio costituito da finzioni di città, si sovrappone alla città reale, dando vita a punti di coincidenza nei quali si perde la percezione di cosa è reale e cosa no. La sovrapposizione di questi due livelli di lettura genera una nuova immagine della città, un'immagine altra che in questo caso amplia la percezione e apre alla vertigine onirica creata dal miraggio. Al paesaggio reale che diventa anch'esso finzione nella fotografia, si mescolano i segni lasciati dall'uomo nella città. Il mondo rappresentato dentro al mondo fotografato diventa così quinta scenica ed ulteriore livello all'interno dell'artificio fotografico.