Per Tara Selter è il 18 novembre da 1144 giorni. Tutto si resetta prima dell'alba, senza che nessun altro se ne accorga. Fino a quando Tara non incontra Henry D., bloccato come lei nel 18 novembre. Non è più sola, e questo la riempie di rinnovata speranza. I due vivono insieme per un periodo, poi si dividono per tornare dalle proprie famiglie di cui soffrono irrimediabilmente la mancanza. Ma per Tara vivere col marito Thomas è sempre più difficile, stargli accanto non vuol dire condividere davvero ciò che le sta succedendo e può solo acuire la nostalgia. Intanto, però, Tara riceve la visita inaspettata di altre persone come lei e la loro presenza la convince a guardare la rottura del tempo in modo diverso, e ad assumersi il compito di migliorare il mondo che sta cadendo a pezzi. Nel terzo capitolo della saga, Solvej Balle racconta l'incontro con l'altro, con gli altri, che può portare a inattesi cambi di prospettiva sulla vita. Perché forse un eterno presente non è una trappola ma un miracolo, un'occasione di conoscenza e salvezza, un'opportunità unica per compiere il bene.