"Il poeta è lo scriba del mistero. Chiamato dalla Caligine Luminosa a dare un senso compiuto alle schegge d'infinito che lo inondano e pervadono con visioni amare come il fiele della croce e dolci come il Logos misterico dell'amore. Ma il martirio, paradossalmente, è anche fonte inesauribile di gioia. Per continuare a posare il passo su la via della conoscenza: che rende il poeta partecipe della saggezza immensa che prorompe dalla tenebra radiosa dell'enigma irrisolto che disvela il suo segreto al cantore che compone la grande sinfonia del sapere increato che ricolma il cuore di colui che si pone in ascolto, dell'amore insondabile che sprigiona la sua immensità per brillare come stella danzante sull'abisso di misericordia che deterge ogni affanno mostrando le fattezze indistinte dell'Arcano insondabile che avvicina alla nostra sete insaziata l'amara coppa dell'amore. Per ricolmare la nostra innata ignoranza della verità ineffabile del grande sconosciuto". (Ernesto Binà)