La più importante opera narrativa del XIV secolo dopo il "Decameron", il "Trecentonovelle", unisce alla gioiosa naturalezza dei dialoghi e agli effetti comici e bizzarri considerazioni morali e meditazioni più serie. Qualcosa in più di una risata legata a un motto di spirito, talvolta sguaiato e popolaresco, si accompagna alle piccole vicende ambientate a Firenze o nei luoghi d'Italia che il Sacchetti conobbe nel corso delle sue peregrinazioni. In un divertente mondo popolato di buffoni, giullari, artisti, monaci, imbroglioni, gentiluomini fiorentini, gli inganni inattesi, le zuffe e i parapiglia si fondono alle riflessioni sull'ingiustizia, sulla corruzione dei tempi, sulla fortuna, sui vizi e le virtù umani.