A 110 anni dalla nascita di Anna Maria Ortese, la "amorosa attenzione" di lettori e critici - lettrici e critiche - alla scrittrice e alle sue opere è in continuo aumento. Si può - si devono - leggere e rileggere i testi di questa "zingara sognante", come la definì Pietro Citati, dialogare con lei e su di lei? Gli scritti di Ortese appaiono di eccezionale attualità proprio per il loro carattere visionario: nella centralità dei suoi personaggi minimi, eccentrici, marginali e nella sua capacità di mettere in primo piano creature umane e non umane, celesti e terrestri con una cifra narrativa che "nei romanzi della maturità assumono un respiro cosmologico", ci dice Monica Farnetti nella Prefazione. Dalla lettura incrociata di alcuni testi di Ortese da parte di un gruppo di studiose e appassionate ha preso corpo questa tessitura a più voci, un testo corale che si presenta anche come un omaggio alla memoria e ri-memorazione della scrittrice, interrogando e interrogandosi sul presente e sui possibili percorsi del nostro divenire.