«In queste fotografie riconosco la Russia che ho incontrato oltre un decennio fa e riconosco Marco che ho incrociato pochi mesi dopo la sua avventura russa, poco prima che partisse per il suo ultimo viaggio. Palpita in queste immagini il desiderio di contatto e di relazione, nonostante le difficoltà di comunicazione. Quasi ogni immagine è il frutto di un incontro, il tentativo di dialogo e di comprensione individuale e condivisa. Vi è complicità, seppure questa scaturisca anche solo per pochi secondi. Marco non si nasconde, non ruba le foto. I suoi passi, i suoi movimenti non sono silenziosi - lo sono forse i suoi pensieri e il suo desiderio di capire - ma si può quasi immaginare il suo sorriso fragoroso quando immortala la ragazza che mostra il seno e lo scatto repentino per catturare la ragazza bionda che vende lampadari sulla banchina del treno. In queste immagini si ritrovano molte delle cose che si amano della fotografia di Marco e si dovrebbero ricercare in tutta la fotografia. Queste immagini sono incontri prima di essere racconti, sono splendidi esempi della fotografia sincera e onesta che non ha la presunzione di spiegare ma vuole bensì prima capire.»