Nella Cazzaria, dialogo cinquecentesco del senese Antonio Vignali, gli organi sessuali, chiamati qui coi loro nomi, sono protagonisti di una vicenda che scaturisce da una fantasia di inesauribile creatività. Si dà conto della loro origine e di tutte le interazioni che li riguardano. Nella seconda parte del dialogo le tre specie coinvolte ("cazzi", "potte" e "culi") diventano attori di una lotta per il potere che maschera gli avvenimenti senesi degli anni Venti del Cinquecento. Opera nei secoli censuratissima per la materia oscena, per la celebrazione della sodomia, per la satira antireligiosa e antifratesca, è di fatto una parodia non solo del dialogo platonico (protagonisti l'Arsiccio, maestro, e il Sodo, allievo) ma di tutta la cultura umanistica, con la riduzione della centralità dell'uomo nel creato a quella degli organi che concorrono alla sua generazione. In appendice saggi di Nino Borsellino e Paolo Cherechi.