È notte in un piccolo borgo del basso Salento. È da poco finita la seconda guerra mondiale: le città, i paesi e le campagne portano ancora i segni e le ferite di quell'orrendo conflitto. Il piccolo Giovanni non riesce a dormire, mille pensieri vagano nella sua mente. Speranze, sogni, illusioni... Riflette sulla sua vita, sull'adolescenza che si affaccia e sul suo futuro che sogna lontano da quei luoghi isolati e dal silenzio spesso angosciante della sua terra. Anche se in modo ancora confuso, avverte il bisogno di fare qualcosa per cambiare il mondo. Vuole andare via da quelle terre abbandonate, per mettere alla prova se stesso e le proprie capacità; vuole vivere in una grande città, vuole sentirsi libero, e soprattutto spera un giorno di poter gustare pane bianco e salame, perché crede che mangiare cose buone renda un po' felici. Crescendo Giovanni avrà modo di conoscere tutta la bellezza del mondo e di sperimentare la tristezza della solitudine, la paura dell'ignoto e la sofferenza della povertà, ma non smetterà mai di credere nei propri sogni, fino a diventare un adulto di cui il piccolo Giovannino Panebianco sarebbe stato di sicuro orgoglioso.
