Dall'inverno alla primavera del 1975, Pasolini gira tra l'Appennino bolognese e la Bassa Padana il suo ultimo film, Salò o le centoventi giornate di Sodoma. Il 10 marzo 1975, sul «Corriere della Sera» Ettore Mo scrive: "Il Marchese De Sade si è installato nella Pianura Padana. Complici il Demonio e Pier Paolo Pasolini, sta combinando uno dei suoi tanti giochi, folli e crudeli." In aprile il regista e la troupe si trovano a Gonzaga, in provincia di Mantova. Il set è blindatissimo, ma l'impiegato comunale e fotoamatore gonzaghese Arrigo Davoli, che aveva accompagnato Pasolini in un sopralluogo alcuni mesi prima, è riuscito a scattare da angolazioni diverse rispetto a quelle della fotografa di scena ufficiale Deborah Beer alcune preziose fotografie di due scene mancanti nel film.