Cercare il senso della storia è una delle attività centrali dello spirito umano. Individualmente, ognuno di noi ripercorre il proprio passato cercando il filo rosso che lega gli avvenimenti che ha attraversato e i sentimenti che lo hanno agito. Collettivamente, ogni comunità seleziona tappe dei propri trascorsi per legittimare, attraverso origini comuni ed eventi chiave, la propria identità attuale, e proiettarsi in un più o meno immediato futuro. Come se, nel caotico fluire degli eventi, fosse umanamente insopportabile, e ontologicamente inammissibile, l'idea che la nostra storia, dunque la nostra vita, un senso non ce l'ha. Le memorie forti delle società a tempo ciclico, e le memorie deboli - costantemente ri-radicate in un passato remoto - delle società a tempo sagittale sono oggi lo strumento principale di gruppi che attraverso monumenti, narrazioni, commemorazioni, rievocazioni, valorizzazioni e patrimonializzazioni plasmano i propri confini identitari attingendo a piene mani da quella risorsa che è il passato. In un simile quadro, vasto e variegato, questo volume indaga campi etnografici che vanno dall'Italia alla Norvegia, dalla Nuova Caledonia a Tahiti.