"Il segreto del fico", non è solo una storia del tempo perduto, bensì il sonetto esasperato d'incarnate vicissitudini dove il tempo attende lo svelamento di una quotidiana giornata. Un lungo giorno che non ha una fine, ma che costeggia il tempo presente fino a trascinarlo nel passato, nell' esuberanza vitale della visione naturale degli avvenimenti. La scrittrice elabora un sistema, quasi una composizione senza ordine e matrice e collega, in un'attesa necessaria, le giuste pennellate delle diverse vicende. Un mistero increspato d'incoerenze e sotterfugi, di parvenze silenti e di preamboli accettabili, al punto di non saper più attendere quale verità accettare. Leggendo le parole dell'autrice e immaginando la storia, anzi le storie, si avverte uno stratagemma culturale, una raffinata corrispondenza tra parole e immagini, in cui il dialogo si attrezza tra sospiri temporali e silenzi storici, dove l'accostamento delle vicende diventano quadri da esposizione, al punto che ogni avvenimento nasconde il proprio segreto e la metafora reale diventa irreale tanto che un viaggio, una fuga, una malattia, hanno la stessa presenza sulla scena del Paesaggio emotivo. Prefazione di Massimo Innocenti.