2014. Città di Rosario, Argentina. Il colonnello dell'Esercito Alberto Scunio, morto suicida molti anni prima, viene citato in un processo per crimini contro l'umanità: è riconosciuto come il responsabile del sequestro, della tortura e della scomparsa di persone durante l'ultima dittatura civico-militare. A partire da quel giorno la figlia Malena inizia ad annotare frammenti di una vita famigliare fondata su menzogne e silenzi, lacune e assenze. Attraverso memorie della sua infanzia, documenti ufficiali, fotografie e lettere, l'autrice tesse in un'unica trama la sfera pubblica e quella privata di una tragedia che ha segnato la storia recente di un intero Paese.