Stendhal scrisse "Il rosso e il nero" in pochi mesi, prendendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto: nel dicembre del 1827 un ex seminarista di una cittadina dell'Isère aveva sparato,durante una funzione religiosa, alla madre dei ragazzi di cui era stato istitutore e in seguito condannato a morte. Al posto dell'ex seminarista nel romanzo si trova Julien Sorel, un giovane provinciale orgoglioso, ambizioso e calcolatore, che ammira incondizionatamente Napoleone e la sua forza di carattere. Figlio del falegname della piccola città di Verrières, Julien compie i suoi studi nel seminario di Besançon, preparandosi alla gloria a cui si sente predestinato, divenendo ipocrita e bugiardo e perseguendo il suo obiettivo con ogni mezzo, fino a essere detestato da tutti. Due donne, però, lo ameranno per gli stessi motivi per cui gli altri lo detestano: Madame de Rênal e Mathilde, la prima in modo passionale, la seconda in modo più cerebrale ma ugualmente intenso. Julien amerà entrambe in maniera travolgente, ma dovrà fare i conti con la sua brama di potere e il suo desiderio di conquistare il mondo, che lo condurranno alla distruzione.