Racconti ascoltati in tenera età dalla bocca di un vecchio beone hanno il potere di restare per anni, inermi e silenziosi, in una profonda piega della mente. Finché, nutriti da poche righe lette in un libro, tornano con prepotenza alla memoria e prendono corpo. "Il rimorso" è la storia di un uomo, il Duce, che cammina inesorabilmente incontro alla fine. Ricordi di una vita lontana, quasi selvaggia, di un amore impossibile che, come dice lo storico Antonio Spinosa, turbò profondamente l'animo del giovane Mussolini. L'antico villaggio di Dovìa, gli amici d'infanzia, il gobbo, gli zingari, il furto di quattro galline, la tragica storia d'amore tra il garzone di bottega e la bella ostessa del paese si alternano agli ultimi giorni di un Duce ormai provato, in mezzo ai partigiani, alle discussioni con i gerarchi fascisti, ai complotti di palazzo. Rimorsi e allucinazioni fanno visita a Mussolini, fra illusioni e disperazione, ai limiti di una follia che lo accompagnerà fino al plotone d'esecuzione e a piazzale Loreto.