Racconti brevi di vita vissuta dal giovanissimo Ettore Cozzani nelle Cinque Terre agli inizi del Novecento. "I cinque paesi, tranne Corniglia [...] si sono annidati alla foce dei loro torrenti, incrostandone di case le sponde; le case vi son germogliate l'una dall'altra, l'una sull'altra, l'una dentro l'altra: a Riomaggiore, formano un labirinto in cui non si capisce bene dove finisca il di fuori, e cominci il di dentro, e dove sian le soglie e dove i tetti, e dove i muri maestri e le fondamenta; - a Vernazza si sono allineate sopra le due rive, come i soldati in piazza d'armi quando si gettano, con uno scatto del capo, il loro 'no-due, 'no-due; ma ogni riga s'appoggia con archi, come con braccia tese, alle schiene della riga che ha davanti, per non crollarle in testa; a Monterosso sbucano improvvise dalla valle incassata tra i monti, e si allargano a ventaglio sopra la spiaggia - a Manarola, germinata come i licheni sulla più dura e percossa roccia, han preso a distendersi con amor del sole sopra il dosso, e vi hanno spiegata la loro chiara processione in mezzo a cui il campanile pare il grande Cristo in mezzo alla fila dei fedeli." Prefazione di Giovanni Pardi