Venti racconti surreali, vagamente calviniani, dalle assonanze riconducibili qua e là alle narrazioni dell'uruguaiana cristina Peri Rossi (Musa di Cortázar). Personaggi bislacchi, in bilico tra amori, passioni, delusioni, eccentrica stravaganza, incomunicabilità e un pizzico di follia. Un caleidoscopio di improbabili vicende rocambolesche, oniriche ed esilaranti. Come ad evocare gli incubi claustrofobici immaginati da Füssli, l'immateriale contraddizione notte/giorno di certe tele di Magritte, gli orologi molli di Dalì, le figure impossibili di Escher e l'evanescente solitudine dei personaggi di Hopper. Quasi un trattato di sociologia spicciola, condito da una buona dose di ironia. Prefazione di Alfonso Cipolla.