Dopo essersi trasferita in Liguria, sperando di allontanarsi così dal suo passato doloroso e dalla figlia egoista, Viola si rifugia nella sua solitudine. Angosciata dall'impossibilità di vedere il nipote, dalla morte dell'amata gatta Cheri e dalle condizioni generali del mondo, Viola cerca rifugio nella sua fantasia e nello studio dei comportamenti delle persone. Elabora così una formula-mantra, una rivisitazione spirituale della celebre formula di Einstein, con l'obiettivo di comprendere i protocolli che le persone seguono inconsapevolmente nella loro vita. La sua solitudine viene interrotta dal ritorno degli amici Marion e Roberto, ma soprattutto dall'incontro con Mario, il cui nipote le dà la speranza di poter tornare a essere nonna, seppur putativa.