Già successivamente alla prima edizione del presente volume del 2005 le esperienze sui singoli casi di profilo criminologico si sono moltiplicate e l'autore ha riconsiderato la gamma di profili criminali in base all'insieme dei fattori temperamentali, familiari, sociali e quindi subculturali, nonché relativi al soddisfacimento istintuale dei bisogni primari razionali o istintuali del singolo caso nel suo caleidoscopio di reazioni umane, talvolta soltanto istintuali, talvolta perverse e francamente patologiche. Il termine "profilo" viene usato in maniera imprecisa non solo con riferimento al suo significato, ma anche alla sua applicazione. Il procedimento di deduzione di caratteristiche distintive della personalità, responsabili del compimento di atti criminali, è stato comunemente definito "profiling criminale" ma lo si è anche chiamato, tra le altre definizioni meno comuni, "profiling del comportamento", "profiling della scena del delitto", "profiling della personalità criminale", "profiling del criminale" e "profiling psicologico". Possiamo oggi asserire, sulla scorta delle esperienze abituali, che ognuna di queste definizioni rappresenta una ben specifica tematica a se stante, così come spesso l'una confluisce nell'altra e in certi casi luna è complementare all'altra.