Andrea vive insieme ai genitori in condizioni economiche precarie, in un quartiere popolare alla periferia di Roma. È ossessionato dai tanti "disperati", extracomunitari, zingari, barboni, persone che vivono in condizioni estreme, che incontra per strada o in autobus andando e tornando dal lavoro. Un giorno entra nella sua vita Francesco, figlio di un ricco industriale milanese, e tra i due, nonostante lo stile di vita e l'estrazione sociale così diversa, nasce un'imprevista amicizia: le loro collere individuali si incontrano e tutto prende fuoco. Nel crescendo degli avvenimenti Andrea accetterà, in cambio di denaro, di diventare il braccio armato del piano di morte di Francesco, che progetta l'omicidio del padre per ottenerne l'eredità. Per Andrea potrebbe essere l'occasione per allontanare da sé lo spettro della povertà, dell'indigenza, quella desolazione urbana con cui si scontra ogni giorno. Un romanzo che racconta la ferocia della disperazione e nel contempo delinea i tratti di una periferia sempre più masochista, una waste land dove il denaro, che appare come unica via d'uscita, incrocia tragicamente la strada della violenza.