Il presente lavoro vuole dare un nuovo contributo all'interpretazione della figura del mitico re-sacerdote orientale che affascinò e catturò l'immaginario dell'Europa dal Medioevo fino all'Età Moderna. La performatività paradigmatica del mitologema del Prete Gianni si misura proprio nella sua capacità di aver creato una realtà, quella del suo regno, che è stata ritenuta indubitabile per diversi secoli. Insiste particolarmente nell'associare la tradizione del Prete Gianni a un vero e proprio mito di rifondazione della cristianità attraverso l'elaborazione di un nuovo modello teologico, escatologico e politico. A un altro livello di lettura, si intende dare un contributo all'interpretazione generale del mito facendo perno proprio sulla categoria della performatività dedotta dalla teoria dei giochi linguistici di Wittgenstein e dalle riflessioni sul linguaggio di Austin. Secondo questo orientamento il mito può essere interpretato a partire dalla sua capacità di produrre realtà, una realtà non fattuale bensì culturale. Il mito rimane performativo finché è capace di rispondere alle particolari sollecitazioni di un determinato contesto culturale.