La figura di Gaetano Anzalone e i suoi otto anni al timone della Roma (1971-79), in un volume ricco di foto e testimonianze dei giocatori dell'epoca. Quella Roma merita di essere vista oggi da una prospettiva diversa rispetto al racconto che spesso si è fatto di quel periodo. Anzalone, tifoso giallorosso dalla nascita, ereditò la presidenza dopo due decenni caratterizzati da improbabili sogni di grandezza e drammatiche crisi di bilancio. Non ottenne sul campo risultati memorabili ma, a differenza di chi lo aveva preceduto, lavorò in prospettiva, dotando il club di risorse e idee che in seguito si sarebbero rivelate sensazionali: un vivaio fonte continua di grandi talenti, la "scoperta" del merchandising (primo fra tutti, nel calcio italiano), la costruzione del centro di Trigoria. Emblema della sua "rivoluzione", il celebre Lupetto realizzato da Piero Gratton, da allora uno dei simboli più amati dai tifosi giallorossi. Parallela al suo impegno sportivo, ma gestita con grande discrezione, l'azione continua e convinta in favore di ragazzi emarginati, tolti dalla strada e restituiti alla società con un titolo di studio e un mestiere.