Memore dell'esperienza fascista, la Costituzione repubblicana ha tratteggiato appena la figura del Presidente del Consiglio dei ministri. Fin dalle sue origini, la posizione costituzionale di questa istituzione è stata come sospesa, oscillando tra il ruolo di mediatore tra i partiti che «davano le carte» e quello di primo decisore dell'indirizzo politico. Nel corso dei decenni, la necessità di conferire incisività all'azione di governo, la crisi del sistema dei partiti di massa e infine l'integrazione nell'Unione europea hanno reso questa figura sempre più rilevante, anche in termini politico-elettorali. Eppure ancora oggi del Presidente del Consiglio non è ancora ben codificato il ruolo. Con questo libro riscopriamo sia la tormentata storia di questa incompiuta istituzione sia le sue potenziali prospettive di riforma.