Pisa giocò in Italia un ruolo di primaria importanza ben prima di Firenze, e fra le repubbliche marinare fu al livello di Venezia. Nel periodo del massimo splendore, Pisa - dal Levante alla Romania, dal Maghreb all'Egitto, dalla Sardegna all'Italia centro-settentrionale - fu il punto di riferimento di una vasta rete che collegava l'Occidente e l'Oriente. Per queste ragioni due rinomati storici austriaci hanno analizzato le vicende di Pisa "potenza sul mare e motore di cultura" in un'ottica comparativa che della città ricostruisce il contesto economico, politico e religioso, spaziando dalla storia dell'Italia comunale all'economia, dalla storia dell'arte a quella della costituzione cittadina, dalla storia religiosa a quella dell'imposizione dei nomi. Il risultato è un ritratto nuovo e affascinante di una "misconosciuta" città del Medioevo, in cui costruzione del duomo e guerre navali, riforma della Chiesa, attività di crociata e rapporti commerciali sono legati insieme. Una città i cui impulsi hanno influenzato in maniera duratura la storia europea: ed è guardando ad essa che questa storia può essere meglio compresa.