«È con vero piacere che presento questa insolita composizione letteraria costituita da una lettura biblica relativa all'episodio drammatico del voto sacrificale a Dio del giudice Iefte, che costò la vita a sua figlia, fatta dalla pastora Eliana Briante, volta a riflettere criticamente sui punti ciechi e distruttivi della fede o del modo di concepire la fede e il piano divino che s'intende portare avanti; e dalla sceneggiatura teatrale di una seduta analitica immaginaria, fatta dall'analista Baldo Lami, volta a esplorare la possibilità che all'interno di una relazione terapeutica, di ascolto d'anima, si possa far rientrare un punto cieco, della fede come dell'amore o della ragione, verso la sua naturale matrice umana da cui si era staccato per un'espansione abnorme del proprio ego, disumanizzandosi, e di cui poi si farà carico Cristo sul piano universale». (Dall'Introduzione di Maria L. Mastrantoni).