In Sbarbaro la crisi di valori, propria della sua generazione, era accentuata dalla personale tendenza al ripiegamento su se stesso che nel tempo è divenuta poetica autentica, anche se fondamentalmente monodica. La sua visione del mondo rimane legata alla realizzazione di una sostanziale estraneità ai rapporti umani e fa di lui una delle voci più significative della crisi iniziata con il raggiungimento dell'unità (anche se già nelle stesse modalità di questo processo era possibile cogliere elementi assai spiccati di destabilizzazione e insoddisfazione) e l'acuirsi del fenomeno di industrializzazione e di inurbamento, giunto, nel nord del Paese, a livelli mai toccati fino ad allora.