Il libro consta di due testi, uno diverso dall'altro ma composti quasi uno di seguito all'altro. Il primo (Il Poeta e la Musa) è un poemetto in 27 riquadri, impaginato in forma di prosa, ma composto secondo moduli ritmico-poetici. È l'intenso racconto del tentativo mancato di un incontro tra il Poeta e la propria Musa. Il secondo testo (Il Collezionista di Aurore) racconta, attraverso una serie di flash, la ricerca ossessiva d'una conoscenza impossibile. Tra gli argomenti che, nel corso delle scorribande mattutine del protagonista, vengono sdoganati, figurano: l'interiorizzazione propria del cammino neocatecumenale cattolico, le scritte trovate per caso sui muri o sui banchi di scuola, la fantasia più metaforica e sbrigliata, un umorismo amaro e spietato e una nuova affabulazione filosofico-teologico-estetica.