"Molti dei racconti che leggerete si sono impossessati di me in questo o quel momento, e non mi hanno lasciato libero finché non li ho inchiodati alla pagina." Così Ray Bradbury descrive la genesi dei testi racchiusi nel "Pigiama del gatto", l'ultima raccolta da lui pubblicata. Sono venti storie, più un prologo e un epilogo, venti gemme del tesoro d'immaginazione chiuso nella geniale mente letteraria dell'autore di "Fahrenheit 451". In questi racconti, scritti in un lungo arco di tempo e ambientati tra il passato prossimo e un indefinito futuro, Bradbury rende omaggio ai grandi scrittori che l'hanno ispirato, da Fitzgerald a Melville, da Poe a Wilde, e trascina il lettore nel suo mondo fatto di amicizie, delusioni, paura, viaggi nel tempo, vecchie dimore e artisti perduti. Ci narra di senatori ubriachi che perdono al gioco nientemeno che gli Stati Uniti; di coppie di sposini che si trovano a mettere a dura prova la loro idilliaca relazione; di misteriosi stranieri che terrorizzano il vicinato con inaudite urla notturne; di donne solitarie pronte a cogliere l'ultima occasione per amare. La quotidianità dell' American way of life, o quasi, ma osservata con l'occhio indagatore di Bradbury, che sa renderla sempre sorprendente.