Con "Il piatto piange" fa la sua comparsa nella letteratura italiana un paese di frontiera, Luino, con il suo profumo di lago e di boschi, con una variopinta umanità di negozianti, giocatori, beghine, ladruncoli, prostitute, travet, camicie nere. Ambientato negli anni Trenta del Novecento, il romanzo offre un esemplare spaccato della provincia italiana: rispettabile in apparenza, ma percorsa sottopelle da inquietudini e tentazioni. Gli eroi di Chiara - approdati dopo mirabolanti peregrinazioni sul Verbano, o desiderosi di partirne - dissipano volentieri l'esistenza fra le carte, il biliardo e i divani delle case d'appuntamento. Scettici dinanzi ai proclami altisonanti della dittatura, la guerra li costringerà ad affrontare piccole e grandi tragedie.