Il piano di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA), dopo oltre 30 anni dalla sua introduzione (Legge 41/1986), nonostante sia obbligatorio per tutte le Amministrazioni Pubbliche, è uno strumento pressoché sconosciuto. Nella città odierna dell'accessibilità totale e dell'inclusione si presta ad essere riguardato oggi come un'occasione per andare oltre un approccio esclusivamente legato all'architettura o all'urbanistica, come alcuni termini che lo identificano facilmente suggerirebbero. Esso sottende, infatti, quello che ormai da tempo è definito come progetto universale, che considera le persone in quanto tali e non perché ricadenti in determinate categorie. Le esperienze nazionali e internazionali e il dibattito culturale e scientifico che ha recentemente ripreso a cimentarsi sul tema forniscono lo spunto per offrire anche una proposta metodologica, su base sistemica, per la redazione tecnica di tale strumento. Il volume focalizza altresì la natura interdisciplinare della tematica, nelle sue molteplici articolazioni e sfaccettature, mediante approfondimenti tecnologici e l'analisi di casi concreti di progettazione inclusiva: la dimensione prestazionale delle nuove forme di servizi pubblici, la fruizione dei siti di interesse culturale, l'accessibilità dei luoghi di lavoro e le nuove tecnologie digitali contribuiscono a fornire opportuni spunti di riflessione circa i possibili scenari di interazione tra le varie discipline coinvolte.