È stato un grande intellettuale americano, Ralph Waldo Emerson, a proporre un modello di relazione con la natura che fa dell'osservatore una «pupilla trasparente», capace - come un meccanismo ottico - di percepire ogni dettaglio dell'ambiente. Attraverso il confronto fra le immagini fotografiche e pittoriche, la letteratura artistica, gli scritti scientifici e letterari sugli scenari naturali, emerge nel volume un'illuminante lettura del modello di paesaggio che dall'Ottocento accompagna la mentalità americana e che è fin dall'origine condizionato dalla tecnologia, dall'idea della rappresentazione come spettacolo ottico. Uno spettacolo basato nell'Ottocento sull'uso di strumenti quali lo stereoscopio, il diorama e il panorama, allo stesso modo in cui il Novecento si sarebbe servito del cinema.