Ne "Il noce dell'Alderga" leggeremo quanto la grande storia, quella che apprendiamo dai libri o di cui vediamo il procedere sulla stampa quotidiana, entri nel vissuto delle persone. È questa presenza, dalla quale non possiamo affrancarci, a indirizzare l'esistenza di ciascuno di noi determinando riflessioni, convincimenti, decisioni che inevitabilmente condizioneranno la nostra vita. Quando la grande storia, però, si presenterà con la veemenza della tempesta, nell'affrontarla potremo essere più forti se più forti saranno le nostre radici. Come gli alberi. È appunto un albero, il noce dell'Alderga che nel romanzo ci restituirà memoria di chi siamo e siamo stati. Lo farà con le voci di quanti ci hanno lasciato, con un racconto, la loro testimonianza. Perché i racconti sono la nostra storia, quella di ogni giorno. I racconti siamo noi.