Ciò che comunemente viene alla mente quando si pensa alla Repubblica Democratica Popolare di Corea, meglio nota come Corea del Nord, è l'immagine di un paese poverissimo, isolato e controllato da un regime sanguinario, violento, senza scrupoli e, soprattutto, irrazionale nei suoi comportamenti. Tale prospettiva risulta, però, estremamente semplificatoria di una realtà molto più difficile da comprendere nelle sue molteplici sfaccettature e, soprattutto, non tiene conto delle ragioni che hanno dato origine ai comportamenti del regime nordcoreano. In questo volume si rigetta l'idea che la Corea del Nord sia un «provocatore irrazionale»; di contro, concentrandosi sull'evoluzione storica della politica estera degli ultimi cinquant'anni, si assume una duplice prospettiva: quella della percezione della «minaccia esterna», che ha generato le ricorrenti provocazioni da parte di P'y?ngyang, e quella della «minaccia interna», rappresentata dall'incertezza creata dalla successione alla leadership del paese.