"Ero stanca del Mugello, di questa terra-cantiere che si trasforma per rimanere sempre come è. Una terra di transito, stronza, senza carattere. Non ne potevo più di difendere qualcosa senza colonna vertebrale. Difenditi da sola. Questo, alla fine, le volevo dire, andandomene, come quando si sbatte la porta e si dicono cose forti e ridicole. Poi ci torni, vinta. La terra ti sta sotto le unghie, ti sta negli occhi e non va via. Decidi pure di fartela a piedi, di stare con lei per interi giorni di fila. Le chiese, i boschi, la scuola di don Milani e la tomba di Dossetti, le torri e gli orologi, le burraie e le cave, i morti di guerra e sul lavoro, i mobilifici e le fabbriche dismessi, le colline di tanti verdi che mi calmano, le montagne che paiono dorsi di animali preistorici. Riecco il Mugello. Un passo alla volta."