I calzini bucati di Alan Greenspan e la personalità carismatica, la Biennale di Venezia e la morte di un commesso di Wal-Mart, il robot cannibale e le espadrillas, preti atei e atei devoti, lo stile degli sms e il Farmer market, Berlusconi e il venditore di aspirapolvere, il boomerang dell'astronauta e casa Savoia, Heidegger e l'uomo-cannone, statue egizie e vacche sacre. A volte una piccola notizia che non conquista le prime pagine dei giornali, i siti più letti o le aperture dei TG, ci restituisce lo Zeitgeist meglio dei Grandi Eventi. Anche questi ultimi però, se osservati da punti di vista marginali, possono rivelare aspetti inattesi. Giuliano Galletta, giornalista abituato a schivare gli schemi correnti della comunicazione, tenta nel suo nuovo libro di offrire ai lettori, con l'arma di un'ironia acuta, abbastanza impietosa, ma umanamente partecipe, un piccolo manuale di autodifesa dall'inarrestabile offensiva della comunicazione "amministrata", raccontando il mondo come un puzzle in cui a volte le tessere più impensate trovano il loro sorprendente incastro.