All'inizio dell'agosto 1945 il mondo rimase abbagliato dalla potenza del fuoco nucleare. Il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, due città scelte con l'obiettivo di "causare il massimo danno e la massima perdita di vite umane", era stato l'inevitabile risultato del Progetto Manhattan. Avviato e portato avanti dagli Stati Uniti nella totale segretezza, il progetto aveva riunito per quattro anni le menti più brillanti della scienza internazionale, le industrie americane ad alta tecnologia (dalla Monsanto alla Westinghouse) e il potere dello Stato sostenuto dal suo esercito al fine di produrre l'"arma finale". In un resoconto crudo ed estremamente documentato, Jean-Marc Royer narra la storia, segreta, di questa operazione e mostra come la ricerca di una "soluzione totale" abbia rapidamente prevalso nella mente delle persone coinvolte su qualsiasi altro tipo di considerazione umana. Secondo l'autore, Auschwitz e Hiroshima sono i "punti di svolta" di una storia inaugurata un secolo prima dall'alleanza tra sapere scientifico, capitalismo industriale e Stati nazionali, che ha portato alle prime leggi eugenetiche e ai massacri della Grande Guerra. Questi "segreti di famiglia" dell'Occidente sono l'origine rimossa della guerra generalizzata alla vita che la civiltà capitalista sta conducendo oggi, in un presente con sempre meno futuro davanti a sé.