«La protagonista è una bambina nata per sbaglio», così l'autrice apre quello che si può definire un romanzo terapeutico alla ricerca di sé, delle proprie radici e motivazioni profonde a partire da un'infanzia condotta sotto il segno della solitudine, dell'abbandono e dell'abuso, fino alla conquista di un presente di accettazione e rinnovato amore per sé stessi. Con uno stile intimo e diaristico, il racconto ci conduce attraverso il tema dell'identità, il rapporto con figure genitoriali ambivalenti e contraddittorie, l'esperienza materna tra rifiuto e ricongiungimento e il significato di essere donna in un mondo di soprusi e violenze. Un romanzo catartico, di risveglio e di presa di potere su un'esistenza negata e discriminata, testimonianza di uno spaccato di vita oggi più attuale che mai.