Giorgio Soavi (1923-2008), oltre a essere notissimo critico e collezionista d'arte, romanziere, poeta, fu anche un eccellente fotografo. Intimo amico di Alberto Giacometti (di cui uno dei più famosi dipinti è appunto il ritratto di Soavi), ci ha lasciato una sorta di «biografia per immagini» del grande artista, dal 1963 al 1966, l'anno della sua morte. Memorabili rimangono le sequenze in cui ritrae Giacometti che plasma una delle sue famose teste, nell'atelier di Stampa nel novembre 1963, e quella delle pose di Elie Lotar nell'atelier di rue Hippolyte Mandrion a Parigi nel giugno 1964, mentre Giacometti ne realizza il ritratto in creta. Fanno da corollario a questi due eccezionali documenti una serie di fotografie del grande artista colto nel suo lavoro, nella sua intimità, nei suoi affetti, a Parigi e nella nativa Stampa, sino a comporre un ritratto profondo, partecipe, commosso, degli ultimi anni di vita dell'artista.
