Come si potrebbe definire un amico che si ostina a essere presente nella nostra vita, anche quando la sua presenza dovesse risultarci sgradita? Marco Evoldi l'ha chiamato P: un compagno di vita non richiesto, di nome Parkinson, che da otto anni insiste per accompagnarlo ovunque. Dopo il rugby giocato, nel 2015 Marco sceglie di trasferirsi in Argentina per allenare bambini e ragazzi, accettando nuove sfide, una nuova vita e un nuovo amore. Nel frattempo arriva l'amico P, inizialmente non diagnosticato, e poi la pandemia di Covid-19, il ritorno in Italia, altre nuove sfide sul campo di gioco con la costante visione di un futuro da vivere fino in fondo. Marco racconta la sua storia senza fare sconti e senza la ricerca di una vicinanza compassionevole. I capitoli di questo libro ci parlano di scelte radicali, di sorprese amare e di dolori da affrontare, di gioie immense e di risultati insperati. Da buon rugbista, Marco sa che deve convivere con la malattia lottando con ogni mezzo possibile, per ogni singolo centimetro, giorno dopo giorno.