A volte sono le piccole cose, come una sensazione, un taglio di luce o un odore, a far riecheggiare i ricordi dell'infanzia, di quell'età spensierata in cui tutto appare magico. E così accade alla protagonista, una donna ormai matura, nel ripensare alla casa dove è cresciuta, nel piccolo paese di Quintodecimo. Dalla sua memoria di bambina riemergono i segreti e i profumi contenuti nel vecchio baule della madre e le note festose della televisione, quando la casa si animava di suoni e colori e l'intero vicinato si riuniva nell'accogliente cucina come per un grande evento. Tra le immagini e i personaggi di questo mondo arcaico e perduto spicca la figura misteriosa di Guerrino, il maestro del paese. Attraverso il diario intimo di quest'ultimo si ricompongono le vicende drammatiche di un uomo coraggioso che è riuscito a superare le difficili prove della vita e della storia. A soli sette anni, rimasto privo della vista e delle mani a causa dell'esplosione di una bomba, Guerrino sembra segnato da un destino inevitabile, ma l'intervento provvidenziale e quasi fiabesco della regina Elena di Savoia riconsegna al bambino, oltre alla vista, la vita stessa: da allora Guerrino si dedica con abnegazione e caparbietà allo studio e al disegno, trovando il proprio modo di vincere i limiti pratici e dare espressione alla sua forza interiore. Sempre sospinto da una volontà tenace, Guerrino si scontra con i dolori e le contraddizioni della seconda guerra mondiale, e poi, nel dopoguerra, diventa un insegnante appassionato e un pittore di successo, fino al riconoscimento come migliore maestro d'Italia.