"Già nella prima metà del Seicento erano state stampate alcune serie di incisioni dagli affreschi di Palazzo Farnese, della Galleria e del Camerino, e dalla decorazione della cappella Herrera in San Giacomo degli Spagnoli, cioè i cicli pittorici di Annibale Carracci a Roma. Sono anni importanti per la fortuna del maestro bolognese, per la diffusione della conoscenza della sua pittura da Roma verso l'Europa grazie all'azione di convinti ammiratori, di intendenti che ragionavano anche sulle teorie dell'arte, sul bello ideale. In questo clima ha origine anche la pubblicazione nel 1646 di "Diverse figure al numero di ottanta, Disegnate di penna/ nell'hore di ricreatione/ da/ annibale carracci/ intagliate in rame/ E cavate dagli originali/ da Simone guilino paragino", libro più conosciuto come Arti di Bologna, titolo di una riedizione successiva. Promotore e curatore era Giovanni Antonio Massani, colto monsignore appartenente alla cerchia di G.B. Agucchi, F Angeloni, Cassiano dal Pozzo, Leonardo Agostini e G. P. Bellori. Massani, che era il proprietario dei disegni dei "mestieri di Bologna" ritenuti di mano di Annibale, incaricò il francese Simon Guillain di trarne delle incisioni, preparò un testo di introduzione nel quale al racconto dell'impresa editoriale unì notizie su Annibale Carracci e riflessioni sull'arte firmandosi con l'anagramma del suo nome, Giovanni Atanasio Mosini.