Non si possono prevedere i terremoti, ma lo studio delle forze in campo può consentire di restringere il perimetro dell'indagine e concentrarsi sulle aree di maggiore pericolo. La trasposizione del ragionamento in ambito sociale ed economico conduce a identificare nel lavoro l'epicentro potenziale di grandi trasformazioni. I cambiamenti sociali ed economici già in atto potrebbero chiudere un'era, quella in cui il concetto contemporaneo di lavoro si è strutturato e definito e ha assunto un ruolo centrale nel modello economico, che è corretto definire capital-lavoristico. La chiave di lettura di questi mutamenti è collocata sull'asse temporale. Attraverso un'originale rappresentazione concentrica del tempo, Mario Mantovani - manager che ha ricoperto importanti incarichi in società italiane internazionali, oggi ai vertici delle organizzazioni di rappresentanza della sua categoria - propone tre scenari di evoluzione del lavoro e dell'economia nel futuro immediato (entro cioè i prossimi 5 anni), in quello dei contemporanei (che copre i prossimi 50 anni) e oltre. Nel primo orizzonte pone le basi di una trasformazione normativa e organizzativa, centrata sul concetto di «lavoro organizzato», superando la distinzione tra lavoro dipendente e autonomo. Nel futuro «contemporaneo», in cui inizierà l'Era Robotica, analizza gli effetti della rivoluzione tecnologica, evidenziando i principali rischi di crisi del lavoro e delle ripercussioni sulla società, rappresentati nello scenario della Grande Segregazione tra organizzazioni umane e cibernetiche. Da un lato un mondo guidato dalle Intelligenze Artificiali, dall'altro un piano direzionale, al quale tuttavia non si accede più dal basso. Una crisi potenziale, generata principalmente da squilibri territoriali più accentuati, destinata ad aprire il terzo scenario del futuro, rappresentato dalla cosiddetta Era dell'Accesso, in cui nuovi modelli economici potrebbero prendere il posto di quelli attuali.