"Il gusto amaro dell'uva" è un romanzo di forte impatto, trattando un tema che spesso - purtroppo - viene lasciato in secondo piano, ma che crea grossi problemi a coloro che ne sono direttamente coinvolti: l'alcolismo. Parliamo al plurale perché l'alcolismo incide sulla vita sia di chi è schiavo dell'alcol come di coloro che gli o le stanno intorno. Ecco così come Daniela Colombo ha creato una storia a più voci (La madre, La moglie, Il figlio e L'alcolista stesso) che senza fronzoli, in modo diretto - a volte crudo - racconta la verità di ciò che accade quando l'alcool (che curiosamente dirà la sua nel finale) si "impadronisce" di qualcuno. Il tema è affrontato senza giudizi né pregiudizi, anzi denunciando gli uni e gli altri, approfondendo i vari sentimenti (vergogna, sensi di colpa, vittimismo, egoismo) che pervadono via via i protagonisti. Ne esce uno spaccato della realtà che non può portare che a riflettere sui danni di questa dipendenza, e su cosa ciascuno - a seconda del ruolo in cui si venisse a trovare - potrebbe fare.