Ate sente la guerra avvicinarsi ai suoi monti, ma sa come fermarla: deve riuscire a dissotterrare il Gran Firlinfù e trovare un gigante che sia in grado di suonarlo. La sua musica farà cessare la guerra, l'ha detto Ariùn Vin. Ate ha fiducia nella magia di Ariùn Vin che è un nobile inselvatichito, a volte simile a un albero, ma si cura da solo e ha fatto trappole intorno per tenere lontano tutti. A parte Ate. Ma un po' alla volta la realtà prende il sopravvento: la guerra diviene tragicamente reale, i millantati eroi dell'osteria divengono martiri e la morte si mostra in tutta la sua crudezza. Ate deve fare i conti con questa realtà: perde il suo candore ma non la sua umanità che lo distingue dagli assassini, ma anche da chi grida vendetta davanti all'inerme, per scrollarsi il fango della pavida tolleranza subita.