Anselmo Magnasco, giornalista, poeta e flâneur nella "zona grigia" della Genova repubblichina, attende senza particolari entusiasmi l'arrivo degli Alleati e la fine della guerra. Nel frattempo coltiva i suoi interessi: il cinema muto, i bordelli altolocati, le fantasie di suicidio e la sua stessa "intensa mediocrità". Fino a quando, fra i carruggi e gli orridi palazzoni fascio-modernisti, si materializza una folla di personaggi allucinati e bizzarri che lo trascina senza scampo in un incubo metafisico e lovecraftiano.