La lettura del ricco epistolario del poeta di Recanati apre la strada alla scoperta di un Leopardi veritiero, lontano dal polveroso nozionismo della critica e dai luoghi comuni scolastici. Un uomo prima ancora che un poeta, con un bagaglio di illusioni e delusioni spesso lontane dal dolce, melodioso afflato dei versi; un "giovane favoloso" che rivela debolezze, apre il proprio cuore alle persone amate e ha una terribile paura di vivere una vita fatta solo di solitudine e "studio matto e disperatissimo". Le lettere, che abbracciano l'intero arco di vita del poeta, rappresentano un diario appassionato e coinvolgente del vivere quotidiano, segnato dalla ribellione alle convenzioni sociali, dal progressivo allontanarsi dalla famiglia alla ricerca del sole mediterraneo, del vivifico contatto con la forza di quella natura che - nelle Operette morali - aveva tacciato di essere una "cattiva madre".