Nella Hollywood degli anni trenta, un giovane pittore, Tod, viene assunto come scenografo da una casa di produzione e ha due obiettivi nella vita: conquistare Faye, attricetta senza talento, e dipingere il quadro della sua vita. Nella città dei sogni e delle illusioni, Tod si muove nell'ambiente cinematografico tra persone che vivono storie e drammi privati in un mondo finto e artificiale, inevitabilmente destinate al fallimento. Dalla frustrazione alla violenza il passo e breve, e Tod non si esime da questa spirale: desidera Faye, ma sa che non l'avrà mai e il suo amore riesce solo a essere violento e crudele. Una brutalità che raggiunge il parossismo con l'apocalittica scena finale: la folla infuriata di chi è stato ingannato dall'illusione della felicità, e spinto a desiderare sempre di più senza trovare appagamento, scatena l'inferno. "II giorno della locusta" è il romanzo del sogno americano che si tramuta in incubo, una denuncia della violenza che può scaturire da tutto quel che c'è di falso, ingannevole, eccessivo e consumistico nel mondo del cinema, e più in generale nell'"American lifestyle".