«Con questa pubblicazione cerco di recuperare, studiare, progettare elementi ad una "scala ridotta" per definirne gli "effetti ambientali" e procedere, da questi ultimi, fino alla definizione di fenomeni spesso considerati secondari, o comunque ad una scala che non è quasi mai praticata dall'architetto. Normalmente i particolari di cui parlo sono anche spesso i gesti di una persona, i rituali di gruppo, un insieme di suoni, una frase scritta, il contatto con una certa materia... un insieme di dettagli la cui suggestione o aggregazione riesce a dare un effetto ambientale ed architettonico. Tra le varie esperienze recentemente sviluppate e che esprimono abbastanza bene l'atteggiamento progettuale sopra espresso, ho voluto raccogliere alcuni progetti di spazi urbani. Per meglio cogliere il senso di queste proposte è indispensabile premettere che da alcuni anni cerco di introdurre due componenti che ritengo capaci di caricare di significati le situazioni progettuali che vado sviluppando alla micro e macro scala: la spettacolarità e la concettualità. Due componenti progettuali filtrate da una particolare ottica che è quella dell'attenzione e dell'intenzione. La nostra società oggi è orientata a dare sempre più importanza ad aspetti esteriori ed a fenomeni ludico-spettacolari: la civiltà dello spettacolo, che molti teorici avevano previsto negli anni Settanta, sembra aver raggiunto oggi il suo massimo sviluppo, ma la spettacolarità che io intendo sviluppare non è fine a sé stessa ma filtrata e condizionata dalla mia lunga militanza di ricercatore estetico nell'area concettuale» (Ugo La Pietra)