I venti "pensieri di poesia" affidati a questa raccolta mostrano istantanee di fatti non propriamente visibili ma più veri e rilevanti di un fatto visibile: sono sprazzi di luce sul Cielo, sul tempo che scorre, su luoghi simbolici, sulle prove del cuore. Sembrano temi e fonti diverse o perlomeno formulate in modo complementare rispetto alle emergenze della realtà. Sono, invece, un unico racconto che l'autore rivolge a se stesso: attore ma anche spettatore di una scena senza alternative. Si apre così un racconto che si snoda come un itinerario di insoddisfazione e incompletezza vissute: un itinerario che assomma in sé le strade di una ricerca spirituale, di un orizzonte umano e, persino, di una vitalità realizzativa che conduce invariabilmente allo stesso pozzo samaritano: "Signore, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua".